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Malocclusione dentale: di cosa si tratta e quali sono i rimedi?


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Piccoli rumori articolari all’apertura e alla chiusura della bocca, digrignare dei denti, chiusura serrata della mandibola nel sonno. Ma anche vertigini improvvise e acufene, ossia ronzio o rumore nell’orecchio. In tutti questi casi si tratta dei sintomi più tipici della malocclusione dentale, un un difetto che interessa le arcate dentali: un vero e proprio fastidio, che può interessare solo le mandibole o, come spesso accade, allargarsi a tutto il corpo, causando l’insorgere di dolore cervicale, mal di schiena, postura scorretta e mal di testa.

Le cause della malocclusione dentale sono molteplici, così come il suo manifestarsi, e a questo corrispondono anche diversi rimedi: a seconda che si tratti di malocclusione dentale di prima classe, malocclusione dentale di seconda classe o malocclusione dentale di terza classe, infatti, questi vanno dall’apparecchio all’operazione fino alla chiropratica. In questo articolo, pertanto, vediamo insieme di cosa si tratta, quali sintomi e conseguenze che questo difetto porta ma, soprattutto, quali sono per malocclusione dentale i rimedi. Iniziamo! 

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Malocclusione dentale: di cosa di tratta

Come abbiamo accennato, la malocclusione dentale (detta anche mandibolare) è un difetto che interessa le arcate dei denti: queste, infatti, in normali condizioni di salute sono tra loro perfettamente allineate, permettendo così una masticazione e una deglutizione adeguate. Chi, invece, soffre di malocclusione dentale vede le arcate mancare di tale rapporto perfetto.

Ma si fa presto a dire malocclusione dentale: questa, infatti, si differenzia in diverse categorie a seconda della gravità della patologia. Mentre la malocclusione dentale di prima classe si verifica quando gli incisivi superiori sovrastano di poco l’arcata dentale inferiore, la malocclusione dentale di seconda classe vede l’arcata superiore sovrastare di molto quella inferiore. Infine, la malocclusione dentale di terza classe si verifica quando i denti presenti nell’arcata mandibolare sono in avanti rispetto a quelli dell’arcata mascellare: in quest’ultimo caso si tratta della condizione di malocclusione dentale più grave che può dare luogo a disturbi maggiori sia a livello estetico sia a livello funzionale.  

In generale, la causa principale della malocclusione dentale è spesso ereditaria: l’anomalia, infatti, si tramanda tramandata geneticamente. Tuttavia, esistono anche altre case che portano a tale disturbo: vizi come respirazione anomala, cattiva deglutizione o fonetica atipica, bruxismo, perdita di uno o più denti e frattura delle ossa mascellari mandibolari sono tra quelle più diffuse.

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Malocclusione dentale: i sintomi

A seconda della classe a cui appartiene, la malocclusione dentale ha anche diversi sintomi: si va da quelli più strettamente legati al cavo orale (carie, gengiviti, parodontiti, dolori alla mandibola, affollamento dentale e secchezza del cavo), fino a quelli più “periferici”. Un disallineamento delle arcate dentali, come tutti i tipi di disallineamenti nel nostro corpo, è affatto foriero di vertigini, acufeni e altri disturbi dell’apparato uditivo, mal di schiena ed errata postura della colonna vertebrale, che può riflettersi sulla posizione del collo determinando, così, alterazioni dell’equilibrio, oltre all’accentuarsi del dolore cervicale. 

Malocclusione dentale: i rimedi

Va da sé che per conoscere i rimedi più adatti è necessario valutare quale sia l’entità della malocclusione dentale a cui si è davanti. In generale, si possono applicare degli apparecchi ortodontici fissi o mobili, si possono estrarre i denti in presenza di affollamento, si possono correggere alcune abitudini con i bite. Oppure, nei casi meno gravi, si può ricorrere alla chiropratica: in questo caso, infatti, un chiropratico esperto è in grado di individuare una disorganizzazione tra le forze muscolari (come quella tra la bocca e la colonna vertebrale, lo scheletro e il sistema nervoso) correggendo la posizione delle vertebre che modificano l’occlusione dentale, attraverso la modifica del tono dei muscoli masticatori che sono connessi ai muscoli cervicali e gli altri muscoli della colonna vertebrale.

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